LE PERSONE
L’accoglienza è rivolta a donne maggiorenni, che vivono situazioni di temporanea difficoltà, donne che riconoscono una motivazione ed una disponibilità ad affrontare i propri problemi avviando un cammino di crescita personale. Nella struttura ospitiamo donne sole che vivono diverse situazioni di fragilità: il disagio psichico lieve, vissuti di pregressa dipendenza da alcool o sostanze che necessitano di un supporto per il reinserimento, solo dopo avere intrapreso un percorso terapeutico riabilitativo; donne vittima di violenza, donne con fragilità personali, che non hanno il necessario sostegno familiare (situazioni di grave conflittualità familiare o in fase di separazione); donne vittime di tratta nel primo momento di allontanamento dalla strada; donne in emergenza alloggiativa per periodi limitati di tempo. L’accoglienza è data a donne residenti nella Provincia di Trento, con priorità a quelle provenienti dalla Comunità di valle; l’inserimento di donne residenti fuori Provincia invece avviene sull’urgenza (per un periodo massimo di 20 giorni) o tramite precise collaborazioni con i servizi di provenienza.
LA VITA
Casa l’Approdo offre un ambiente sereno dove poter riflettere sulle proprie difficoltà e pensare a recuperare le proprie competenze in prospettiva di un’autonomia futura, attraverso il continuo e costante supporto relazionale con gli operatori della struttura stessa. Casa l’Approdo sostiene le donne e offre loro la possibilità di difendere o ritrovare la propria dignità attraverso percorsi riabilitativi.
LA CASA
La comunità ha a disposizione 14 posti letto, di cui undici per accoglienze in progetto, tre per emergenza. Al primo piano inoltre, vi è un appartamento per la sperimentazione di autonomia, che può essere utilizzato dalle ospiti della comunità una volta completato il percorso. Sempre al primo piano un altro appartamento è a favore di donne che si trovano in situazione di emergenza alloggiativa. La nostra struttura dispone anche di un monolocale a piano terra, che può essere utilizzato per nuclei familiari o per emergenze particolari. La comunità cerca di offrire un ambiente il più possibile sereno e aperto al confronto, nel quale la persona, dovrebbe riuscire a riscoprire le proprie capacità e potenzialità rimaste assopite o inesplorate fino a quel momento, attraverso il rinforzo della propria autostima. Gli strumenti utilizzati per l’inserimento sono: il progetto educativo individuale, nel quale si definiscono obiettivi e impegni di ciascuno, la vita comunitaria nei suoi vari aspetti legati alla quotidianità (confronto con le regole della casa, gestione pratica della casa, rapporti con altre ospiti e volontari, attività ludiche-culturali seguite dai nostri preziosi volontari) e la relazione, nei suoi aspetti spontanei e strutturati (colloqui e incontri di verifica). La vita di tutti i giorni con i problemi e le necessità da affrontare diventa il luogo privilegiato di confronto e di riflessione con le ospiti, che sono chiamate a gestire direttamente tutte le attività della casa per il suo corretto funzionamento.
Gli inserimenti sono sempre concordati con i Servizi Sociali Territoriali ed eventualmente con altri Servizi Specialistici (CSM, Psicologia Clinica, Servizio di Alcologia, Ser.D, Consultorio Familiare); con i suddetti servizi e con l’ospite (alla quale si chiede anche di compilare una domanda di accoglienza a titolo strettamente personale) si elabora il Progetto di Accoglienza condiviso e sottoscritto da tutti i soggetti coinvolti, nel quale si individuano gli obiettivi principali della permanenza e gli impegni che ciascuno si assume. Le verifiche mensili con i servizi e l’ospite servono a monitorare l’andamento del percorso progettuale individuale e ad individuare eventuali cambiamenti educativi. Per ogni ospite viene individuato un operatore di riferimento che, attraverso colloqui settimanali, la sostiene e la stimola nel raggiungimento delle proprie finalità e nel mantenimento degli impegni.
GLI APPARTAMENTI
Per le donne che hanno compiuto positivamente il percorso di comunità è possibile proseguire l’esperienza di accoglienza in un appartamento all’interno della struttura (come sopra enunciato) per sperimentare, verificare e consolidare la nuova autonomia raggiunta. Le ospiti sono inserite sempre in accordo con il servizio inviante e, gli operatori con colloqui e visite domiciliari, operano una supervisione sull’andamento del progetto. Il secondo appartamento è destinato ad ospitare donne in situazione di emergenza alloggiativa, le donne si presentano spontaneamente o su invito di conoscenti o servizi e viene consentito di usufruire di un posto letto in forma di autogestione per 20 giorni; se la persona si comporta in maniera corretta e rispettosa della condivisione con altre, il periodo si può prolungare fino ad un massimo di 80 giorni nel corso dell’anno. Due posti letto di questo alloggio vengono usufruiti prevalentemente da persone di passaggio in cerca di lavori stagionali o badanti nel periodo di cambio lavoro.
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